PROGETTI

  • Seguiteci anche su Facebook alla pagina SardiniaCollieClub


  • attività culturali: convegni, seminari, stage, conferenze e lezioni

  • attività sportiva: raduni formali, con la collaborazione degli enti cinofili riconosciuti ed informali, esposizioni cinofile, sheep dog, agility, rally O, pet-therapy

  • attività di formazione: corsi per allevatori, corsi di educazione di base ed avanzata, corsi per pet-therapy, corsi di toelettatura/grooming, corsi di handling, istituzione di gruppi di studio e di ricerca e qualunque altra attività attinente il binomio collie-uomo

  • attività editoriale: pubblicazione di brochure (opuscoli) e depliant informativi sulla razza, pubblicazione di bollettini, pubblicazione di atti di seminari, convegni, stage, nonché degli studi e delle ricerche compiute, realizzazione di un sito internet e del logo dell' associazione

  • supporto tecnico per il miglioramento genetico della razza: stud dog (stalloni), soggetti ritenuti validi per la riproduzione, collaborazione nell'inserimento di nuovi soggetti adibiti alla riproduzione e collaborazione tra i vari membri associati per il controllo delle nascite/cucciolate.

ASSOCIAZIONE

SARDINIA COLLIE CLUB

presenta

IL PASTORE SCOZZESE

Un conduttore di greggi ed un fedele insostituibile compagno di vita



Questo piccolo opuscolo nasce per far conoscere la razza del cane da pastore scozzese a pelo lungo ed a pelo corto sulla nostra isola e, speriamo, non solo; il tutto spinto dalla forte volontà dell'associazione "Sardinia Collie Club" di valorizzarli, nel rispetto della storia, della funzione originaria e cercare la sua corretta collocazione nella società moderna. Queste pagine si prefiggono di fornire l'aiuto a chi vuol conoscere questa razza, non solo con i ricordi di una generazione travolta dal mito cinematografico di "Lassie" ( nome improprio che si affilia al pastore scozzese, stabilito, in ambito internazionale, Collie;- Rough Collie, per specificare il pastore scozzese a pelo lungo, o Smooth Collie, per specificare il pastore scozzese a pelo corto - ), ma aiutandoli a definire quello che realmente sono, cioè cani da gregge e, come vedrete, non solo.

Gli argomenti sono trattati in maniera tecnicamente comprensibile, con il supporto di citazioni ed articoli, per gentile concessione di Lucio Rocco (amministratore di www.pastorescozzese.com e redattore dell'articolo della storia del pastore scozzese) e di Cecilia Luisa Esposito (istruttrice cinofila ed appassionata del collie); e per facilitare l'attenzione e la spiegazione del testo, abbiamo inserito alcune foto.


IL "SARDINIA COLLIE CLUB"


Questa associazione nasce dalla volontà di alcuni amatori della razza, isolani, di diffondere la conoscenza del cane da pastore scozzese, senza nulla togliere a chi, per dovere legale, la tutela; ma contribuendo, nel suo piccolo, a potenziarne l'informazione e fare in modo che i cani nascano con le giuste selezioni; rispettando carattere, salute e morfologia. Fra le varie attività che si intendono realizzare nel S.C.C. (Sardinia Collie Club), vi è l'istituzione del settore lavoro, per il monitoraggio del Collie con il gregge che costituisce un punto di forza, vista la grande presenza di greggi sull'isola, riportando all'antico, la vera natura dei nostri splendidi cani (non solo bellezza ed eleganza); un ritorno alle origini che, però, ben si amalgama alla volontà di proiettare il Collie nella moderna cinofilia, attraverso altri compiti che ben si addicono a questo cane: la pet-therapy, ad esempio, o all'agility, o la ricerca e soccorso o ad ogni altra attività nella quale vediamo, sui media, altre razze, non considerando che, per carattere e morfologia, anche il collie può avere la sua giusta collocazione; e non scindendo la razza (quella da "lavoro" e quella da "bellezza" - noi consideriamo entrambi in un collie) o, peggio ancora, quella erroneamente chiamata "americana" (quando di americano non hanno niente), da quella "europea", come molti non conoscitori, cercano di far intendere e come è assolutamente non veritiero: il pastore scozzese è unico, senza distinzioni (se non la lunghezza del pelo) di separazioni o quant'altro: certo vi è la distinzione tra la razza allevata e cresciuta in Europa, sotto le regole e standard della FCI (Fédération Cynologique International) e quella allevata e cresciuta nelle Americhe, tutelata da AKC (American kennel Club), ma ciò è solo un dettaglio tecnico, che non ci pare adeguato approfondire in questo opuscolo. Un'allevatrice israeliana, Myrna Shiboleth, in un'intervista, a cura di Cecilia Luisa Esposito, pubblicata sul sito "www.pastorescozzese.com", così risponde ad una domanda svolta a far comprendere, come far cambiare la mentalità considerando il collie non solo cane di bellezza: (cit.) "Più la gente vede collies fare varie attività, tanto più inizierà a pensare a loro come cani multifunzioni e non solo come cani da bellezza".


L'associazione è nata da poco, ma spera, con la propria volontà, di far conoscere e promuovere, la vera essenza del Collie; sperando di far decadere alcuni falsi miti e di far comprendere che non sono solo "belle statuine".









Il PASTORE SCOZZESE

(di Lucio Rocco - tratto da "La storia del Collie - parte 1" pubblicato sul sito www.pastore scozzese.com)


Investigare sulle origini del collie è impresa assai ardua. Le varie razze, che oggi ne costituiscono la famiglia, hanno probabilmente una comune origine recente, ma le loro radici, pur tra realtà e fantasia, tra cronaca e letteratura, tra storia e mito, si fanno strada fino alla notte dei tempi.L'ipotesi oggi comunemente accettata è che questa razza, così come oggi la conosciamo, é il risultato di una selezione avvenuta attraverso i secoli seguendo l'evoluzione della civiltà dell'uomo, perché all'uomo questo cane ha legato il suo destino in maniera indissolubile ed alle sue esigenze ha adattato la propria evoluzione.La storia che ci apprestiamo concisamente a raccontare non riguarda perciò un'unica razza, ma un insieme assolutamente straordinario di razze e varietà, nate ed evolutesi, e in qualche caso scomparse, ma tutte impegnate a costruire quella "stirpe del collie" che ha monopolizzato negli ultimi due secoli gran parte delle scienze e delle arti legate al cane. Non è pura fantasia. C'è una base scientifica in tutto questo.

Nel 2004 è stato pubblicato uno studio della dott.ssa Katrina L. Mealey dell'Università di Washington e del gruppo del dott. Mark W. Neff dell'Università della California sulla presenza del gene mutato mdr1-1Δ (causa della sensibilità del collie all'Ivermectina) in alcune razze che hanno una ragionevole possibilità di parentela con il collie. Questi ricercatori hanno basato il loro studio su uno schema di albero genealogico ideato da Linda Rorem fin dal 1997. Lo schema, che qui mostriamo adattato alle nostre finalità, mostra il rapporto tra le varie razze di collie ed i loro antenati. Si tratta naturalmente di una semplificazione, in quanto altre razze hanno contribuito, anche se in maniera meno determinante, all'evoluzione di quel cane che é poi diventato il collie, ma da esso si deduce che le diverse razze oggi esistenti, al di là delle loro origini più remote, hanno, come principale antenato, l'antico collie da lavoro presente in Gran Bretagna e Irlanda nella prima metà del XIX secolo ed evolutosi in queste regioni dal primo Medio Evo fino all'alba delle esposizioni canine (1860 circa).

Le conclusioni, cui il lavoro dei ricercatori americani è giunto, sono le seguenti:

  • una mutazione, che si trova nel patrimonio genetico del collie, provoca una sensibilità ad alcuni farmaci, il più noto dei quali è l'Ivermectina;

  • questa mutazione non è antichissima, ma è nata da 40 a 120 generazione (160-480 anni) fa all'interno della linea evolutiva del collie;

  • tutte le razze che presentano questa mutazione sono discendenti di un cane che viveva in Gran Bretagna ed Irlanda prima dell'isolamento genetico delle razze che trae origine dall'istituzione dei Libri Genealogici (ca. 1873);

  • da questo comune antenato discendono almeno nove distinte razze, e ciò è provato dalla presenza in esse del gene mutato mdr1-1Δ;

  • le razze che non presentano il gene mutato (contrassegnate nello schema da un check verde) devono essersi geneticamente distaccate in espoca precedente la comparsa della mutazione, oppure sono rimaste isolate in una nicchia genetica all'interno della quale la deriva genetica ha selezionato "per caso" individui esenti dal gene mutato.


Tra le nove razze in cui si è trovato il gene mdr1-1Δ, ce ne sono due di levrieri create sul finire del secolo scorso negli Stati Uniti, il Longhaired Whippet ed il Silken Windhound, la cui parentela con il collie sembrava insospettabile. In realtà la seconda delle due razze è stata ottenuta solo negli ultimi trent'anni dalla prima, e questa ha tra i suoi antenati il Whippet ed il Borzoi, entrambi esenti dalla mutazione, ma anche il pastore delle Shetland, in cui invece essa è presente.

Le origini di quei cani, che alla creazione del collie hanno contribuito, sono molto antiche.

Nel suo libro " A general History of Quadrupeds" (1790) Thomas Bewick descrive un cane che sembrerebbe un antenato del collie, molto simile ad un altro cane descritto qualche anno dopo dal Rev. W. Bingley nel libro "Memoirs of British Quadrupeds" (1808). In entrambi i libri non si nomina mai il collie (o colley come fu inizialmente chiamato a partire dal 1840), ma la loro descrizione non lascia alcun dubbio: è il cane che ha custodito per secoli le pecore sugli altopiani scozzesi e che per questo fine ha maturato una singolare evoluzione mentale e caratteriale, oltre che fisica, che lo ha differenziato dalla maggior parte delle altre razze da pastore. La storia del collie è dunque la storia delle terre di Scozia e dei popoli che le abitarono e, primi tra questi, furono quelli che i Greci chiamarono Celti ed i Romani, Galli; e che, a partire dal 6° secolo a. C., cominciarono a conquistare l'Europa.

Fra il 3° ed il 1° secolo a. C. i Celti, risalendo l'Europa dalla penisola iberica, invasero le isole britanniche occupando Bretagna, Galles, Cornovaglia, Irlanda e Scozia.

La storia di questo popolo è ammantata di avventure e di amori, di gesta eroiche e di racconti magici, di miti e di fantasie, che le leggende medioevali attribuirono più tardi a Re Artù, a Mago Merlino, ai Cavalieri della Tavola Rotonda.

Essi incontrarono nella loro espansione popolazioni di origine indoeuropea giunte in Europa forse già dal IV millennio a.C. Ed il cui rapporto con i cani da gregge era iniziato circa 1.000 anni prima, all'epoca della "rivoluzione neolitica". Questa fu un'era letteralmente rivoluzionaria perchè da una economia basata sulla caccia, si passò all'agricoltura ed all'allevamento, con conseguenti cambiamenti radicali nella vita dell'uomo, dall'alimentazione al modo di abitare, dal rapporto con l'ambiente a quello con gli altri uomini e determinò anche un'evoluzione nel ruolo del cane, per cui intorno al 5.000 a.C., può essere datata in Europa la nascita del cane da pastore.

I Celti erano fondamentalmente un popolo di guerrieri, ma la loro economia era basata sull'agricoltura e sulla pastorizia, per cui i cani erano di grande utilità. E' probabile dunque che fossero chiamati "collies" i cani usati per condurre il bestiame, con una parola che nella lingua celtica vuol dire "utile", o più probabilmente il nome di questo cane potrebbe derivare dalle pecore dal muso nero, chiamate "colleys" dalla parola anglo-sassone "coal", che vuol dire "nero". Il nero era anche il colore originale della razza.

L'importanza che i Celti davano al cane è testimoniata dai loro miti e dalla loro cultura. L'antico e leggendario levriero dei Celti (forse il progenitore degli attuali Irish Wolfhound) veniva utilizzato nella caccia ai grandi ungulati e per difendere le greggi dai lupi. Quando, intorno al 1600, il lupo si estinse sull'isola britannica, i cani utilizzati per la sua caccia, cessarono di essere indispensabili e rischiarono, a loro volta, l'estinzione; ma per fortuna già da secoli i cani dei Celti, incrociandosi con i cani già presenti sui territori occupati, avevano intrarpreso, sul cammino dell'evoluzione, la strada che li avrebbe trasformati da difensori a conduttori del gregge.

Nel 55 a.C., i Romani iniziarono con Cesare ad espandersi in Europa. Essi avanzavano portando con sé il bestiame e quei cani che Marco Terenzio Varrone ha descritto come animali di grossa taglia, di colore bianco, nero e marrone, selezionati soprattutto per la difesa del gregge: questi cani somigliavano probabilmente agli odierni bovari del bernese. Nel 43 d.C., quando si ritirarono definitivamente sul continente dove erano minacciati dall'avanzata di Unni e Visigoti, lasciando il campo libero all'immigrazione, più che all'invasione, degli Ango-Sassoni. Questi erano un insieme di varie tribù germaniche provenienti dallo Jutland (Angli e Juti) e dalla Germania nord-occidentale (Sassoni). L'economia di questi popoli era fiorente, grazie ai loro traffici ed i loro signori erano benestanti e ricchi di bestiame e di terre; e seppero apprendere dalle popolazioni locali quella superiorità tecnica in agricolutra che, grazie ai romani, esse avevano. Comincia a nascere l'economia medievale basata sul castello come nucleo di aggregazione, comprendente tutte le componenti dell'economia, dal signore agli schiavi, dalle terre al bestiame, ai cani.

Nel 793 cominciarono gli attacchi dei Vichinghi alle coste della Britannia. Il legame tra i guerrieri Vichinghi ed i loro cani è testimoniato dalla frequenza con cui questi si trovano nelle tombe, sepolti insieme ai loro padroni. I cani dei Vichinghi erano degli spitz evolutisi nell'arco di quasi 5000 anni a partire dal lupo artico e da cani domestici. I Vichinghi portavano al loro seguito dei cani da caccia e dei cani da mandria simili all'Icelandic Sheepdog. Da questi cani si suppone si siano evolute altre razze, tra cui anche i pastori delle Shetland. L'occupazione vichinga durò finop al 1066, quando la Britannia fu invasa dai Normanni.

Ogni invasione portava nuovi tipi di bestiame e di cani; e questi cani si incrociavano con i cani locali dando origine a nuove varietà. L'industria della lana era essenziale all'economia, per cui furono selezionati, allevati ed addestrati cani che potessero essere utili come conduttori e custodi di greggi. Le caratteristiche richieste erano un mantello folto ed impermeabile che li proteggesse dalle dure condizioni atmosferiche, una grande intelligenza, un forte temperamento ed una notevole resistenza fisica.

A partire dall'anno 1000 era iniziata la crescita economica, tecnica e culturale dell'Europa.

I pastori selezionavano i loro "utili" cani a seconda dei diversi tipi di bestiame e delle diverse condizioni climatiche ed ambientali. Pur essendosi sviluppate da antenati comuni, anche le due varietà, a pelo lungo ed a pelo corto, cominciarono a separarsi in conseguenza del tipo di lavoro svolto e dei luoghi in cui lo svolgevano. Il rough collie, la varietà a pelo lungo, lavorava con le greggi di pecore; mentre lo smooth collie, a pelo raso, veniva probabilmente usato per guidare il bestiame. Mentre il primo continuò a lavorare sugli altopiani scozzesi, il secondo scese a valle, dove il clima era più umido, ma meno rigido.

La vita pastorale in Gran Bretagna ha subito nei secoli profondi cambiamenti. Questi mutamenti socio-economici hanno certamente modificato il tipo di lavoro svolto dai cani e questi cambiamenti nelle pratiche agricole portarono alla scomparsa di molte razze e varietà non rispondenti più alle nuove necessità: Smithfields, Beards e Shags, Dorse Sheepdogs (o Old Dowlands), Galway Collies (di cui il famoso Trefoil, uno dei padri dei nostri attuali collies), Highland Collies, Manx Sheepdogs, Tutherford North Country Collies, Welsh Hillman e Welsh Grey Collies sono tutte varietà di Collie scomparse progressivamente per non essere riuscite ad adattarsi a tali cambiamenti. Le nuove scoperte geografiche favorirono, durante il 17° e 18° secolo, la diffusione del collie nel mondo. Gli sheepdogs e gli shepherds sono i discendenti dei collie britannici che accompagnarono i primi pionieri in America ed in Australia insieme al loro bestiame.

La rivoluzione industriale provocò, grandi trasformazioni nella società inglese durante il regno della Regina Vittoria (1837-1901 ed i cambiamenti socio-economici cambiarono anche il ruolo di molte razze di cani, tanto che da allora possederli divenne più una moda che una necessità. Fino a quel momento i cani erano stati selezionati tenendo conto delle loro caratteristiche fisiche e della loro capacità di lavoro, ma da quel momento le finalità della selezione cambiarono radicalmente. Ma ciò che ha segnato una rivoluzione, forse non positiva, nel ruolo del cane, è stato nel 1860 l'inizio delle esposizioni, perchè esser influirono direttamente sulle finalità della selezione, che da allora in poi mirò alla forma piuttosto che alla funzione.

All'alba del XIX secolo viveva dunque in Gran Bretagna ed Irlanda un tipo di collie, dal quale fu selezionato l'attuale Collie da esposizione e che ha continuato ad esistere come cane da fattoria, o cane di famiglia, almeno fino al 1950. Questo tipo di collie scozzese aveva caratteristiche molto variabili, ma si distingueva per un mantello non eccessivamente lungo, gli occhi grandi, lo stop pronunciato ed il cranio più largo che, insieme alla grande intelligenza e versatilità, ne facevano il compagno indispensabile per il pastore, così come era stato rappresentato e descritto nel 1790 da Thomas Bewick nel libro " A General History of Quadrupeds":

"Questo utile animale, sempre fedele al suo compito, si pone alla testa del gregge, là dove meglio può ascoltare e comprendere la voce del pastore. Sicurezza, ordine, disciplina, sono il risultato della sua vigilanza e della sua azione. In queste vaste distese di terra, che in molte parti della nostra isola sono destinate esclusivamente all'alimentazione delle pecore o di altro bestiame, questo intelligente animale è di enorme importanza. Greggi smisurate possono essere continuamente sorvegliate lasciandole libere in questi spazi selvaggi, ampi fin dove l'occhio può arrivare, apparentemente senza controllo, La loro unica guida è il pastore, cui obbediscono i suoi fedeli cani, assidua compagnia alla sua fatica. Essi ricevono i suoi comandi e sono sempre pronti ad eseguirli; sono i vigili custodi del suo gregge, impediscono che si disperda, lo tengono unito e lo guidano da una parte all'altra del pascolo; non tollerano che estranei si mescolino alle loro pecore e diligentemente tengono lontano ogni intruso. Nel guidare qualsiasi numero di pecore ad una qualunque distanza, un cane ben addestrato, non manca mai di controllare il loro cammino, di badare ad ogni strada che si diparte da esso, di minacciare ogni malintenzionato. Esso aspetta i ritardatari e, se qualcuno dovesse allontanarsi, lo riporta all'ordine senza fargli il minimo danno. Se il pastore è obbligato ad assentarsi, resta il suo cane a tenere insieme il gregge e, non appena sente il ben noto richiamo, questa fedele creatura lo riconduce al padrone, anche se è a notevole distanza".


Pur senza mai nominarlo, questo brano descrive con grande precisione l'animo ed il lavoro del collie, così come i pastori lo vollero!

ROUGH COLLIE AL LAVORO SUL GREGGE

di Elisabeth Natasha Reysland (tratto dal sito www.pastorescozzese.com)


Un collie bene addestrato possiede un'enorme capacità di lavorare. Ci sono varie qualità che deve avere un buon collie da lavoro: la solidità del corpo e della mente, l'agilità, l'addestrabilità, la resistenza e l'adattabilità. Un Collie eccessivamente diffidente o codardo sono inutili in questo lavoro. Deve naturalmente avere l'istinto del pastore. Penso sia più facile lavorare con un Collie di grande coraggio e forse un po' ostinato, piuttosto che con un cane più docile. Bisogna iniziare presto a far vedere al Collie le pecore o le vacche. Io comincio quando i miei collie hanno 3 mesi e mezzo, 4. L'istinto di radunare il bestiame nasce dall'stinto della caccia, di correre intorno alla preda. L'istinto del branco dà poi al vostro collie il desiderio di lavorare con voi (il capo-branco). Quando siamo al lavoro, il mio Collie controlla il gregge, io controllo il mio Collie. La pastorizia è un lavoro di squadra tra il cane ed il conduttore e dunque il rapporto tra i due è molto importante. Il lavoro con le pecore, le galline, le mucche richiede che il collie sia obbediente. La pastorizia è un'attività controllata, non è assolutamente un lavoro di esaltazione selvaggia; il cane non è in permesso di caccia. E' importante che, prima di cominciare i primi allenamentei sul gregge, i collie capiscano e siano sensibili a determinati comandi. Devono conoscere, come minimo, i comandi fondamentali: fermo, stai, siedi, rimani ed il richiamo. Devono anche conoscere la differenza tra destra e sinistra; e per questo io uso le mie braccia.

Mi alleno con l'aiuto di un recinto; il mio Collie è da un lato ed io sono dall'altro. In questo lavoro può essere utile anche utilizzare la voce ed il fischio. E' importantecapire a volo il cane. Non dimenticate di lodare il Collie quando sta facendo la cosa giusto, questo è molto importante. Siate coerenti. Non lavorate quendo siete di cattivo umore, potreste distruggere tutto il lavoro fatto ed il rapporto con il collie. Costruite un rapporto di fiducia con il vostro Collie. Lavorate per brevi periodi di tempo; il lavoro deve essere sempre divertente. La prima cosa che dobbiamo fare quando portiamo a casa un cucciolo di 8-10 settimane è di insegnare al giovane a camminare con il guinzaglio ed a fermarsi a comando. Imparare a mettersi già ed a sedersi. Siate costanti, ma allenatevi con serietà. Come ho già detto in precedenza io avvicino presto i miei Collie alle pecore o alle galline. Nel recinto delle pecore io metto loro un guinzaglio lungo circa 15 metri quando li faccio entrare le prime volte. Così posso vedere se mostrano qualche interesse ed anche come si comportano con le pecore. Facciamo questo per parecchi mesi. Poi comincio con alcune pecore in un recinto, faccio muovere le pecore e lascio liberi i giovani Collie. I miei collie corrono incontro alle pecore e le fermano; questo è qualcosa che è innato in loro: se il Collie fa ciò è un buon soggetto con cui lavorare. E' anche emozionante ora avere la prova che l'addestramento precedente ha avuto successo e che il collie ricorda i comandi. Non dimenticare mai di lodarlo. La cosa più importante è avere un Collie capace di fermare le pecore. Il Collie, non è così rannicchiato nel corpo come il Border Collie, quando lavora e non usa gli occhi come il Border Collie; ma ho avuto tra i miei cani sia Collie che usavano gli occhi, che Collie che usavano il corpo; così per quella che è la mia esperienza, è tutto molto individuale quando si tratta di Collie. La prima cosa che io insegno loro è a stare di fronte alla pecora in modo che non possa fuggire. All'inizio la distanza è ridotta. Quando poi ferma le pecore, noi abbiamo percorso una lunga strada. Ci deve essere sempre una notevole distanza tra il Collie e le pecore, ciò è di estrema importanza se ci sono gli agnelli nel gregge. E' limitato ciò che ho scritto circa l'herding (la pastorizia) qui, ma spero di aver dato alcuni suggerimenti in modo che altri Collie possano provare il meraviglio lavoro della pastorizia.





COME RELAZIONARSI CON I CANI DA CONDUZIONE DELLE GREGGI


La nostra Isola (Sardegna) per fortuna è ancora molto ricca di bestiame, anzi sicuramente è la nostra fonte inesorabile di reddito, oltre al turismo che si estende in ogni punto: da nord a sud, da est ad ovest e quindi può accadere che in escursioni esterne possa capitare di incontrare delle greggi, speriamo, noi dell'associazione "Sardinia Collie Club", con sempre più collie al seguito; ciò non toglie che potrebbero entrare in conflitto con chi frequenta gli stessi luoghi (turista, persona estranea e cane). Il pastore scozzese non è un cane aggressivo, anzi non lo è per niente; però è un cane da pastore e come tale deve provvedere alla tutela del suo territorio e degli animali che a lui sono stati affidati. Se si impara a rispettare i suoi spazi ed il suo "confine", che non va oltre qualche decina di metri dalle sue pecore, il collie rimarrà indifferente a tutto ciò che gli accade attorno. E' quindi importantissimo che il turista sappia mantenere la giusta distanza, qualora si imbatta; nel caso in cui ci si avvicini troppo, per la vostra sicurezza e per la quiete degli animali, sarà sufficiente rispettare alcune semplici regole di comportamento:

se durante un'escursione a piedi incontrate un gregge e la vostra presenza è percepita dal cane come "di troppo", vi avviserà comnciando ad abbaiare. Nel caso in cui il cane vi corre incontro, fermatevi ed allontanatevi con calma, non correte e non tirate alcunchè (sassi, ad esempio), cercate un percorso altenativo che non vìoli il confine del cane.

Se siete in bicicletta è preferibile scendere. Non gridate e, muovendovi con calma, cercate una via alternativa, allontanandovi dagli animali; il cane, notando il vostro disinteresse, indietreggerà.

Se avete con voi un cane, tenetelo al guinzaglio per evitare che possa avvicinarsi al gregge. Allontanatevi con calma, cercando un percorso alternativo.

In Sardegna lavorano anche i pastori, abbiate rispetto del loro lavoro e dei luoghi. Queste stesse regole, di buona educazione, valgono in qualunque luogo (non solo se incontrate le greggi o le mandrie): abbiate l'accortezza di rispettarle per una vivibilità sempre più serena tra uomo e cane.




(Anche lo smooth nella pastorizia: Dharma della Via Francigena)


IL COLLIE NON SOLO PER LA PASTORIZIA


Fin'ora abbiamo dato spazio a quello per cui storicamente è nata questa favolosa razza, ma, come abbiamo già accennto nella premessa, il pastore scozzese sia a pelo lungo che a pelo corto è molto versatile ed i suoi compiti sono molto più ampi; grazie alla sua bellezza, eleganza, intelligenza e carattere, il pastore scozzese lo si può affiancare a molteplici altre attività della cinofilia moderna e non solo esposizioni di bellezza. L'agility, il rally-o, oppure per il sociale (la pet-therapy e la ricerca e soccorso) possono essere di prim'ordine in questa nobilissima razza. Vi riportiamo alcuni articoli, di come il collie possa ottemperare egregiamente queste discipline. Partiamo con l'esperienza di Cecilia Luisa Esposito e Maya riportando un'articolo (pubblicato su www.pastorescozzese.com.):





"Maya, una collie speciale"


- Ricordo ancora quella strana telefonata...... Pronto? Parlo con Cecilia? - Si, mi dica -Lei ha un allevamento di collies? -

Così è cominciata l'avventura di Maya! La persona che mi aveva contattato, sperava che io gestissi una specie di "ricovero per collies", in modo tale, così disse, da dare un alloggio, almeno temporaneo, a questa cagnolina. Maya, questo era il nome della collie, aveva una storia alquanto comune, ma non per questo meno triste. Donata ad una giovane coppia di sposi, come regalo di nozze, era stata abbandonata a se stessa nel momento in cui i due ragazzi avevano deciso di separarsi. Nessuno dei due la voleva con sé, come si fosse trattato di un vecchio mobile in disuso.....

Maya aveva appena compiuto tre anni, mi disse la persona al telefono. Che fare? Certo per me prendere un altro cane non era assolutamente possibile. Però mi venne un'idea........."Lei avrebbe la possibilità di portarmi la cagnolina qui al campo scuola?" La risposta fu affermativa. Nella mia mente stava nascendo già un piano - Una delle mie allieve, Tiziana, aveva già una collie - e un forte desiderio di prenderne un'altra: se si piacciono è fatta! Mi ero detta! Ma come sempre, le cose prendono delle strade del tutto inaspettate........Infatti, proprio quel venerdi, Tiziana è in forte ritardo..........Intanto la volontaria che mi aveva telefonato, arriva al campo e lascia scendere dall'auto un'informe involto di pelliccia. Maya è un po' spaesata, ma è anche affettuosissima. Si lascia accarezzare e i suoi occhi sono tanto tristi. Il pelo è pieno zeppo di nodi, penso che non veda una spazzola da lungo tempo, ma è un bel pelo fulvo carbonato di ottima tessitura. E' una bella cagnolina! "Tiziana........ dove sei?????"...... penso.........

Ma proprio quando sto iniziando a disperare ...... ecco arrivare Lory (un'altra delle mie allieve) con Sara, la figlia di 14 anni. Sara mi saluta e si fionda su Maya. E' un attimo ... la magia del cane: Sara e Maya che giocano a palla, Maya a pancia in su, mentre Sara l'accarezza. Inizio a sperare: forse la mia idea, nata con un altro scopo, porterà comunque a qualcosa di buono.........

Lory mi lancia uno sguardo piuttosto eloquente: "Lory, se dovessi cercare un'altra cagnolina così, non la troveresti" - le dico. Così, in un modo del tutto inaspettato Maya è entrata a far parte della famiglia di Lory ed è compagna e amica di Sara. I primi tempi sono stati un po' duri: Kira, l'altro cane di casa, ci teneva a far capire che li comandava lei, eppure in poco tempo, meno di quando credessi, Kira e Maya sono diventate così amiche da giocare e dormire insieme! Sara e Lory yanno dovuto lavorare un bel po' per abituare Maya alla spazzola ed al pettine, ma anche questo scoglio è stato superato in breve tempo. Da bravo collie, Maya si è rivelata da subito molto ubbidiente, con un fantastico richiamo ed un'attidtudine innata al riporto. Lei e Sara fanno lunghe passeggiate in città e al parco, appena Sara ha un po' di tempo libero. Le mie prime impressioni su Maya si sono rivelate corrette. Maya è una cagnolina giocosa e affettuosa, piena di vita ed estremamente socievole con le persone e gli altri cani. Non ha finora manifestato alcun tipo di paura e si è adattata alla nuova vita in modo splendido! Da 5 mesi pratica anche l'agility insieme a Sara ed io penso che abbia davvero un grande potenziale. Ha superato le prime difficoltà (bascula, slalom e gomma) con determinazione e grinta. Per nulla turbata dai rumori degli attrezzi o dalla ripetitività degli esercizi: motivatissima e veloce (adora la pallina!) ha già raggiunto ottimi livelli di preparazione, tanto che conto di iscrivere le 2 "ragazze" ad una gara per binomi debuttanti, quanto prima! La collie che nessuno voleva, che secondo i suoi precedenti proprietari, faceva fatica a mangiare e non andava volentieri in auto è ora seguita con amore e passione dalla sua nuova famiglia, che le dedica tempo ed attenzioni premurose. Maya mangia con ottimo appetito e sale in auto, nel suo trasportino, senza alcun problema! La vita di Maya è cambiata in meglio ed io sono felice sia stato anche un po' merito mio! -





Penelope, detta "Maya" (omonima dell'articolo su citato), rough collie tricolore della Sardegna che pratica agility e rally 'o




Gli smooth collie della Via Francigena a lavoro in agility.




(Il piccolo Dragon della Via Francigena: lo smooth blu merle di adozione sarda, in campo)


Un altro esempio, per conoscere ed apprezzare ancora di più questa meravigliosa razza è:

" Il cane utile" un racconto autobiografico di Elvera Avenhuis - Jansen. (tratto da www.pastorescozzese.com)


-"Il mio nome è Elvera Avenhuis-Jansen e sono nata senza la parte inferiore delle gambe. Ho sempre avuto cani in casa, così, anche quando sono andata a vivere per conto mio, avevo un cane con me, un basset hound.

Dopo tre anni ho preso un secondo cane: un collie.

Quando mi sono sposata con Rein, lui ha portato con sé ancora un altro cane. Ora abbiamo tre collie. Io pratico agility con Manchu (il mio collie blu merle) a livello agonistico. Dal 2009 è in preparazione la nostra collie più giovane Mliss; gareggio con lei dallo scorso inverno! Pratico l'agility grazie al mio scooter e non è molto facile! Ci sono tante cose cui devo fare attenzione! Non posso stare troppo vicino al cane perchè devo calcolare lo spazio di manovra nelle curve, non posso accelerare troppo perchè rischio che lo scooter si ribalti! Molte persone credono che l'agility non possa essere praticata da chi abbia delle disabilità. Esiste tuttavia la PARAGILITY che è nata proprio per conduttori con disabilità fisiche. Ogni anno, grazie a Susan Rekveld, che impegna gran parte del suo tempo a realizzare questo evento, vengono organizzati i campionati del mondo Imca-Pawc, all'interno dei quali si svolgono le gare di paragility. Com'è cominciata quella che io chiamo.....AGILITYVIRUS? Nel 1996 ho acquistato la mia prima Collie, Fleur. Era una cagnolina da famiglia; con lei ho fatto dell'obbedienza ed insieme ci siamo divertite molto.

Nel 2002 un secondo collie, un maschio blu merle di nome Manchu, è venuto a vivere con noi.

Nel 2003 la nostra terza collie, Maysun una femmina tricolore è venuta a far compagnia ai precedenti. Lei è la madre della nostra Mliss. Mliss è nata nel 2007.

Dopo aver completato con Manchu i corsi di obbedienza per cuccioli e quelli per i cani adulti, Rein, mio marito, ha iniziato, nel settembre 2003, il corso di agility per principianti. Manchu in quel momento aveva 1 anno e mezzo. Rein era così eccitato: ormai era infettato dall'agilityvirus. Dopo alcuni anni, Rein mi ha chiesto se volevo provare anch'io una volta. La mia prima reazione è stata: "Come vuoi che faccia? Non posso!" Ma dopo molte insistenze, ho iniziato nel 2005 con la nostra Maysun. Rein ha inoltre avviato Roya in agility e alla fine ci siamo scambiati il cane: io ho preso Roya e Reain ha continuato a lavorare con Maysun. Roya lavorava molto meglio con me e così mi sono infettata anch'io con l'agilityvirus. Nel gennaio 2006 ho conosciuto Susan Rekveld. Susan mi ha chiesto di andare almeno una volta da lei ad Amesfoort dove lei si stava allenando con i suoi cani e così ho fatto. Non ero li solo per guardare: mi sono allenata anch'io quel giorno. Susan mi ha chiesto perchè non mi allenavo con Manchu. Con lui avrei potuto partecipare magari ai mondialdi di Para-agility. Ma ora avevo un problema, Rein avrebbe dovuto passare Manchu a me! Rein non ha avuto problemi e, all'inizio del 2006, ho iniziato ad allenarmi con Manchu. Rein aveva addestrato Manchu fin troppo. Nel settembre 2006 ho partecipato al Para -Agility Championship e così tutto è cominciato. Dalla fine del 2006 Manchu si allena solo con me e siamo diventati una buona squadra. Dunque nel 2006 Manchu ed io abbiamo partecipato al primo Campionato del Mondo ad Amersfoort in Olanda e ci siamo classificati al 4° posto assoluto!

Nel 2007 i Campionati si sono svolti a Girona in Spagna. Il 2007 è stato un anno positivo per me. Io e Manchu siamo davvero cresciuti quell'anno. Infatti abbiamo concluso il campionato al 2° posto assoluto!

Nel 2008 a Voghera, in Italia, siamo arrivati ancora quarti assoluti.

Nel 2009 c'è stata la seconda cucciolata di Maysum, la nostra collie tricolore, e così non abbiamo potuto partecipare al mondiale in Ungheria. Intanto Rein si stava allenando con Mliss e nel settembre 2009 l'ha passata a me. Con Mliss partecipo alle gare dall'inizio del 2010: lei gareggia nella CLASSE A. Manchu invece partecipa a gare di agility per veterani. Nel prossimo settembre 2010 ci sarà un mondiale Para-Agility in Svizzera. Manchu e Mliss sono entrambi iscritti.Dal 2010 il mio scooter per fare agility è sponsorizzato dalla Van Seenus RVS e Mini Crosser. I nostri collie sono degli autentici talenti. Potrete vederlo quando si esibiranno in gara. Quando praticano l'agility con noi ci mettono tutto il cuore.

Sono molto orgogliosa di tutti e tre i nostri collie e li amo tutti"-.


Da qui possiamo affrontare un'altro campo, che sicuramente non è molto diffuso in Italia, con il collie, ma in altri paesi, si: la pet-therapy. Spesso vediamo Labrador, ma Collie veramente.......rari, anzi rarissimi.

In una intervista a Miyrna Shiboleth, un'allevatrice di rough e smooth collies in Israele, a cura di Cecilia Luisa Esposito, spiega come i suoi collies assistono persone con problemi di autismo, epilessia, alzheimer, aiutandoli questi ultimi a riportarli alle proprie abitazioni quando sono colti da crisi di orientamento. (L'articolo completo lo trovate sul sito: www.pastorescozzese.com). Ma qualche esempio in Italia lo abbiamo, una piccola goccia per la quale speriamo, possa diventare ben presto, un mare di sensibilità e di interesse; sempre con la giusta selezione della razza. Stiamo parlando dell'associazione cinofila "Volontari di Gea". Messaggiando con la sua rappresentante, Marina Ruffo ci ha spiegato come è nata questa associazione: "Gea è la mia collie di 12 anni . Le abbiamo dedicato il nome dell'associazione perché a quattro anni è stata operata alla gamba posteriore destra. In teoria non avrebbe più dovuto camminare bene .... invece dopo un anno e mezzo è tornata a far agility. Speriamo sempre che la sua storia sia sempre di buon auspicio per tutti .... l'altra collie è la mia lady di 6 anni" Loro svolgono la pet-therapy e qui vi riportiamo alcune foto:



Qui, invece, abbiamo uno smooth collie (per gentile concessione dell'allevamento della Via Francigena) al lavoro con una scolaresca


Ma i pastori scozzesi sono utilizzati anche nella protezione civile.



COLLIE E DONNE NELLA PROTEZIONE CIVILE

di Cecilia Luisa Esposito


"Quando penso al lavoro con i cani, il pensiero vola subito alle mie discipline preferite, l'agility e l'obedience. Tuttavia i compiti che i nostri cani possono svolgere, vanno ben al di là del loro puro e semplice sport! Il collie, in particolare è stata da sempre una razza molto utilizzata per lavori utili da un punto di vista sociale. Ancora oggi (soprattutto negli USA) è uno strabiliante cane-guida e un ottimo cane ausiliarrio di persone con Handicap. Ecco quindi che ci sembra doveroso rendere un riconoscimento a quei collies che salvano vite. Parleremo quindi dei collie nella protezione civile e di due donne che con dedizione e generosità, lavorano con loro.

Asso è un collie di 2 anni, di proprietà di Manuela. Da sempre appassionata di cani e di collies, Manuela si è avvicinata alla protezione civile insieme a suo marito e all'altro cane di famiglia, Luna (un meticcio di pastore tedesco).

Per aiutare Luna a migliorare il suo carattere un po' timido e diffidente, Manuela decide, su consiglio dell'educatore del centro cinofilo, di prendere un secondo cane: finalmente un collie!

Asso, non delude le aspettative di Manuela: "del carattere che cosa dire? E' splendido, ottima tempra, un po' timido, ma estremamente buono con persone ed altri animali e mai invadente; un ottimo compagno di lavoro". Il centro dove Manuela ed Asso svolgono la loro preparazione è di Parma, che svolge attività di protezione civile e di soccorso per la ricerca in superfice di persone scomparse e per la ricerca di persone travolte da macerie, così Manuela ha avuto modo di provare con Luna ed Asso alcune simulazioni di ricerca. Ecco cosa dice di quest'esperienza: "Abbiamo potuto constatare che per il cane non è solo "lavoro" ma anche un vero e proprio divertimento, visto che si va a rafforzare il binomio cane-padrone. Nelle fasi iniziali al cane viene insegnato ad usare l'olfatto, sino a raggiungere una vera e propria discriminazione olfattiva in modo da saper distinguere la traccia lasciata dalla persona dispersa da altri odori, selvaggina, altre persone, ecc. Per svolgere questo servizio di volontariato, è fondamentale avere alla base un buon rapporto cane/padrone e tanta passione, anche perchè questa è comunque un'attività molto impegnativa, che richiede tempo e continuità. "Non opero da molto in protezione civile, ma per quello che ho potuto verificare, il mio collie è veramente abile e capace di svolgere quest'attività di soccorso. Il rammarico semmai è vedere pochi collie cimentarsi in quest'impegno. Io credo che ciò sia dovuto solo al fatto che per abitudine tanti considerano il collie più portato per le esposizioni di bellezza e non riescono ad immaginarlo mentre sguazza tra pozzanghere di fango, ruscelli, canali o in mezzo ad arbusti spinosi. Credetemi, quando Asso lavora è la felicità in persona; i collies sono cani che amano lavorare e divertirsi! Sinceramente non posso e non voglio paragonare il collie ad altre razze operanti in protezione civile, come ho già detto se ne vedono pochi, per cui i dati a disposizione sono quasi inesistenti; con sicurezza però posso affermare che è un peccato che se ne vadano tanto pochi, perchè darebbero sicuramente del filo da torcere a tanti altri cani! Per conlcudere posso dire di essere soddisfatta sia della scelta della razza che del rapporto che si è venuto a creare, all'interno del quale si arriva ad essere in simbiosi con il proprio cane".


L'amore di Laura per i collies risale alla sua infanzia. Amici di famiglia ne possedevano una coppia, York e Kira: da allora il collie le è entrato nel cuore! Riesce ad averne uno solo da adulta e così entra nella sua vita York. Con lui inizia, per caso, un iter addestrativo, passando quindi alla protezione civile.

Laura racconta: "Mi sono avvicinata alla protezione civile per caso, come la maggior parte dei nostri volontari cinofili, iniziando a frequentare nel 1985 un campo di lavoro". York è stato con Laura per 13 anni, ha vissuto con lei i momento pionieristi del volontariato cinofilo di protezione civile, subendo l'inesperienza di Laura e la scarsa preparazione di persone che si qualificavano istruttori, ma è stato soprattutto un compagno di vita ed un vigile guardiano dei primi passi del suo bambino. York e Laura hanno superato i test di ricerca in superficie e macerie. Dopo York è arrivata Marta. Di lei Laura dice: "Faccio fatica a trovare le parole per descrivere il mio rapporto con lei, forse irripetibile. Anche con Marta sono stata operativa per molti anni, avevamo un'intesa perfetta" Con Marta, Laura è stata una delle sei Unità Cinofile allertate dal Consiglio dei Ministri in occasione dell'attentato alle Torri Gemelle dell'11 settembre 2001. In questo momento Laura ha con sé solo Gina, una collie di 5 anni. Gina è un cane estremamente sensibile, dice Laura, ma ha sempre avuto tutte le qualità richieste ad un cane da soccorso, insieme siamo state operative sia in superficie che in maceria. Con Gina ha partecipato ad alcune ricerche di dispersi in superficie ed ha fatto parte della squadra cinofila inviata a L'Aquila dalla Regione Veneto: "Siamo partiti nell'immediatezza dell'evento, destinazione L'Aquila; abbiamo operato nel centro della città, sulle macerie di Via XX settembre, fianco a fianco coi Vigili del Fuoco. E' stata un'esperienza umana molto forte; la gente ci ha manifestato la sua gratitudine, si è informata sulla nostra attività; i bambini volevano accarezza i nostri cani. Ho visto persone che nel dolore dimostravano una grande dignità, anche se erano rimaste senza casa ed avevano dovuto dormire nelle automobili".

In passato Laura e i suoi collies hanno partecipato a molto interventi in superficie sui casi più disperati: "A raccontarli mi sembra diviolare la privacy delle persone che siamo andati a soccorrere. Sono casi umani di vario tipo, anziani che perdono l'orientamento, persone disperate, persone che vogliono scappare da situazioni familiari pesanti, ma anche scursionisti poco accorti o che hanno avuto malori durante l'escursione. Ci sono stati anche dei falsi dispersi, cioè casi di persone che hanno simulato la loro scomparsa accidentale per sparire indisturbati".

Per Laura, il motivo per cui non si vedono molto collies operare nella protezione civile è che il collie non è una razza molto diffusa ed anche che è considerato, dai più, solo un bel cane da compagnia. "paragonato alle altre razze più diffuse in protezione civile (labrador, pastore tedesco) il collie ha una maggiore sensibilità, a cui bisogna adeguarsi; non accetta modalità autoritarie ma solo collaborative. Il mio rapporto con i cani è cambiato in senso positivo da quando lavoro con loro in protezione civile.

Ed ecco un consiglio ai proprietari di collies che desiderano intraprendere un'attività come questa: "scegliere un gruppo evoluto in senso cinofilo, ma soprattutto pensare a sé ed al proprio cane come soggetti di un rapporto di amicizia e di fiducia prima che come un'unità cinofila da soccorso". Dopo tutti questi anni ed i tanti collies avuti come compagni di lavoro, Laura è conosciuta nell'ambiente come QUELLA DEI LASSIE ed è un soprannome che la riempe di orgoglio.

Un grazie a Laura ed ai suoi bravissimi collies che si sono così distinti in questa disciplina, rendendoci fieri di amare questa splendida razza".



Il LEGAME CON LA FAMIGLIA


Abbiamo già accennato al fatto che è un cane nato per la conduzione del gregge, ma ciò non toglie che è un grande compagno di vita per chi sceglie di trascorrere, anche in un appartamento e non espressamente in un rudere con un gregge affiliato, la propria esistenza con il collie. Proprio grazie al suo carattere (docile, fiero, ma anche tantissimo sensibile ed altrettanto permaloso), che con la propria famiglia si instaura un legame fortissimo. Potremmo scrivere tantissimi esempi, anche dei nostri cani, ma pensiamo che tutto ciò che è stato espresso negli articoli precedenti, vi faccia capire quanto amino i propri umani e quanto siano inseparabili; quando poi nel contesto familiare, vi sia un bambino: li protegge, li ama, li difende da tutto ciò che potrebbe essere un pericolo. Certo, capiamo che queste siano solo parole, ma bisogna davvero viverci assieme per comprendere il loro fantastico carattere: spesso descrivere minimizza il tutto.


Concludiamo questo piccolo opuscolo conoscitivo sulla razza, rammentandovi l'importanza della salute nel collie, partendo dal presupposto che spesso per poter svolgere un'attività sportiva si ha l'obbligo di essere sottoposti ad alcuni test medici: primo fra tutti la displasia all'anca, ma anche le malattie oculari svolgono la loro importanza ed i test genetici. Ma qui affrontiamo un altro discorso, importante e fondamentale, sicuramente; e che farà parte di un futuro approfondimento con noi.







ASSOCIAZIONE "SARDINIA COLLIE CLUB"

Via San Leonardo, 38

SERRAMANNA (VS)

C.F.: 91026720929


e-mail: sardiniacollieclub@gmail.com




I testi e le foto sono di proprietà degli autori con la cui autorizzazione sono stati utilizzati. Allo stesso modo, delle notizie qui riportate da altre testate, siti internet, sarà sempre citata la fonte d'origine. Tutto ciò che è pubblicato al di fuori di quello citato sopra è di proprietà dell'associazione L'informazione pubblicata è NO PROFIT

© 2016 Sardinia Collie club
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia